SCHERZA COI FANTI
72 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Gianfranco Pannone
Da acuto ed esperto ricercatore qual è Gianfranco Pannone ci offre un’occasione di riflessione lontana dalla retorica pacifista di maniera sul senso che le guerre hanno avuto per il popolo italiano.
La scelta di utilizzare quattro diari di epoche diverse, accompagnandoli con immagini e musiche che facciano loro da supporto significativo, risulta molto interessante ed efficace. In particolare colpisce la cronaca di una delle pagine buie del Risorgimento: la rappresaglia compiuta dall’esercito sabaudo a Pontelandolfo nel 1861. Se non si conoscesse la data e se lo stile della scrittura del diario non fosse così ottocentesco si potrebbe pensare alla descrizione di un eccidio compiuto dai nazisti. Questo ci fa riflettere sulla natura degli esseri umani indipendentemente dalle epoche e dalle contingenze storiche.
A fare da contrappunto a queste narrazioni abbiamo Pulcinella, sotto forma di burattino che sintetizza nella sua arguta semplicità la reazione della gente comune alla violenza e alla morte. C’è poi un altro elemento degno di nota che però meritava di essere più di un capitolo di un documentario avendo tutte le potenzialità per divenire un’opera a sé stante. Si tratta della lettura che Ferruccio Parazzoli fa di Piazzale Loreto a Milano come crocevia di una fase della storia del nostro Paese. Lo scrittore, che in quella Piazza abita, rievoca sia l’uccisione e l’esposizione dei corpi di numerosi partigiani compiuta dai nazifascisti sia il trattamento che venne riservato ai cadaveri di Mussolini, della Petacci e di alcuni gerarchi. Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze per potersi affidare al solo amor patrio. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia un viaggio tragicomico nella recente storia d'Italia sia un universale inno alla pace, ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent'anni che prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana. Tutto questo attraverso i canti popolari, le immagini d'archivio dell'Istituto Luce e quattro diari di guerra di ieri e oggi.
72 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Gianfranco Pannone
Da acuto ed esperto ricercatore qual è Gianfranco Pannone ci offre un’occasione di riflessione lontana dalla retorica pacifista di maniera sul senso che le guerre hanno avuto per il popolo italiano.
La scelta di utilizzare quattro diari di epoche diverse, accompagnandoli con immagini e musiche che facciano loro da supporto significativo, risulta molto interessante ed efficace. In particolare colpisce la cronaca di una delle pagine buie del Risorgimento: la rappresaglia compiuta dall’esercito sabaudo a Pontelandolfo nel 1861. Se non si conoscesse la data e se lo stile della scrittura del diario non fosse così ottocentesco si potrebbe pensare alla descrizione di un eccidio compiuto dai nazisti. Questo ci fa riflettere sulla natura degli esseri umani indipendentemente dalle epoche e dalle contingenze storiche.
A fare da contrappunto a queste narrazioni abbiamo Pulcinella, sotto forma di burattino che sintetizza nella sua arguta semplicità la reazione della gente comune alla violenza e alla morte. C’è poi un altro elemento degno di nota che però meritava di essere più di un capitolo di un documentario avendo tutte le potenzialità per divenire un’opera a sé stante. Si tratta della lettura che Ferruccio Parazzoli fa di Piazzale Loreto a Milano come crocevia di una fase della storia del nostro Paese. Lo scrittore, che in quella Piazza abita, rievoca sia l’uccisione e l’esposizione dei corpi di numerosi partigiani compiuta dai nazifascisti sia il trattamento che venne riservato ai cadaveri di Mussolini, della Petacci e di alcuni gerarchi. Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato realmente un popolo guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, pestilenze per potersi affidare al solo amor patrio. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuol essere sia un viaggio tragicomico nella recente storia d'Italia sia un universale inno alla pace, ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent'anni che prova a scandagliare il difficile e anche sofferto e ironico rapporto del popolo con il mondo militare e più in generale con il potere, in cui agisce fortemente una pietas di matrice cristiana. Tutto questo attraverso i canti popolari, le immagini d'archivio dell'Istituto Luce e quattro diari di guerra di ieri e oggi.